lunedì 22 maggio 2017

BLOG TOUR: "Agente del Caos" - ULTIMA TAPPA


Un anno fa, mi apprestavo a pubblicare il libro che mi ha resa quella che sono oggi.Quando ebbi l'incipit per “Agente del Caos”, in mente non avevo nient'altro se non una confusione d'idee che non avrei mai pensato di riuscire a mettere in pratica.Poi, ascoltai per l'ennesima volta quella frase di Joker nel suo monologo ne “Il cavaliere oscuro”.“Se introduci un po' di anarchia... se stravolgi l'ordine prestabilito... tutto diventa improvvisamente caos. Sono un agente del caos. E sai qual'è il bello del caos? È equo.”
E fu proprio in quel momento che Ajay prese vita.Fu vivo; reale.Era colui che avrebbe portato il caos in questo mondo.Oggi, a distanza di un anno, chi ha letto la mia storia sa quanto sia folle, quanto la mia fantasia possa stravolgere ed è proprio per questo che ho deciso di rilasciare uno spin-off sulla duologia.“Joke” ha questa forza dirompente di destabilizzare il lettore, di lasciarlo interdetto, pieno di domande irrisolte. E io non sono qui per scrivere un libro per darvi delle risposte, no.Io sono qui, per gettarvi nuovamente nel caos.Sono qui, per farvi conoscere il simbolo del male: Kyan Isador.





Kyan Isador; figlio di Ajay Cooper ed Eameralda Ghale.
Figlio dell'oscurità profonda; dell'oltretomba.
Le tenebre avvolgevano la sua anima. 
Kyan Isador, era il risultato di un padre assente, di una madre morbosa e troppo accondiscendente. 
Due genitori complici di un figlio padrone di se stesso. 
Un figlio diventato lo specchio 
della realtà che aveva vissuto. 
Un ragazzo che giocava fuori dagli schemi, che non rispettava le regole sbandierate 
nella civiltà moderna. 
Era un anarchico, che faceva quello che faceva senza un vero motivo. 
I suoi comportamenti non erano spinti da collera o avidità ma dal perverso desiderio di vedere il mondo bruciare.
Come suo padre, amava spingere le persone a scoprire il proprio lato buio e negativo, a dare adito alla rabbia che imperversa dentro ognuno di noi.
Kyan era il riflesso di Ajay! 
Nessuno era capace di comprenderlo a fondo. 
Aveva sempre bisogno di sfidare la morte, di trovarsi ad un passo dal limite...
Non vi sarà possibilità di iniziare a comprendere il male... finché non avrete incontrato Kyan Isador.

COVER REVEAL

EBOOK

CARTACEO

PERSONAGGI


Il libro non ha ancora una data d'uscita ma ci tenevo a dare questa notizia lo stesso giorno in cui è stato pubblicato "Agente del Caos".

domenica 14 maggio 2017

Recensione: Dove vai tu di Benedetta Cipriano


Titolo: Dove vai tu
Autore: Benedetta Cipriano 
Serie: Autoconclusivo
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 13 Maggio 2017
Genere: Contemporary Romance
 Link per l'acquisto: qui

Keira
Sono stata tradita, illusa, umiliata.
Sono scappata.
Sono diventata un’anima, mille anime, mille corpi.
Mi sono confusa tra la gente, ho camuffato il mio dolore.
Sono il buio, sono la notte più nera e senza stelle.
Lui è la mia luce, la mia chiave d’accesso alla libertà.
Ma io non mi lascio ferire.
Io ferisco.

Dave
Lei stava scappando.
Io sono stato un complice inconsapevole della sua fuga.
L’ho rinnegata, l’ho detestata, demolita, abbattuta.
Ho provato a dimenticarla.
Ho fallito.
Ma adesso lei è qui, i suoi occhi puntati nei miei.
Mi guarda, mi sorride, mi uccide.
E io lo so, mi ferirà.



Non so precisamente come e da dove iniziare, so solo che questa recensione non può cominciare come una delle migliaia di recensioni che vengono scritte ogni giorno.
Come dirvelo in altri modi, Benedetta Cipriano ha uno strano potere intrappolato nella sua mente e, quando quel potere prendeva vita su quel documento Word, automaticamente già so che, in qualche modo, mi distruggerà.
Succede, che le parole di quest'autrice, mi portano a dover scrivere la recensione passo passo.
Lo faccio per non dimenticare la sensazione di quell'attimo, lo faccio perché le sue parole sono tanto belle da ricordarmi particellari della mia vita che avevo dimenticato o a cui nemmeno avevo mai pensato.
Lo faccio perché lo dice lei stessa in questo libro: “certe scelte, spesso, erano dettate da un legame improvviso, da una connessione immediata che si creava con un libro, con un romanzo o con un’opera qualsiasi, in momenti particolari della vita.”
Lo faccio perché Benedetta è come il tuo cantante preferito; non saprà mai quello che stai passando ma scriverà un testo che ti conoscerà più di te stesso.
Si, lei ha questo strano potere.
“Dove vai tu” è l'estate addosso con tanto ti spessore emotivo destabilizzante.
Dove vai tu" è la storia di Dave e Keira, due protagonisti diversi ma uguali. Fragili ma forti allo stesso tempo. Dave e Keira sono l'uno l'ancora di salvezza dell'altro.
Ci sono libri che vanno vissuti durante la lettura, ma vissuti veramente.
Le parole devono calzarti addosso, rigo dopo rigo, pagina dopo pagina.
Entri talmente in connessione con quello che stai leggendo, che diventi tu stessa un personaggio della storia.
Mi sono sentita in empatia con Keira, riuscivo a percepire il suo dolore.
Era il mio dolore.
Una ragazza che aveva smarrito se stessa, inghiottita in un buco nero da cui scappare era impossibile.
Dave... potrei parlarvi di lui per ore.
Ma non voglio dirvi nulla, sono egoista lo ammetto. E' un personaggio che va scoperto, amato; vissuto.  

"Cambiando colore di capelli mi sembrava di poter anche celare me stessa dietro una nuova entità sconosciuta, perché tanto, l’indomani, sarei stata un’altra persona, una nuova storia, un nuovo corpo. Non me ne sarei vergognata, avrei solo dimenticato."

Non starò qui a raccontarvi la loro storia, sarebbe troppo banale.
Sono qui per trasmettervi emozioni, le stesse che mi ha riservato  questo libro.
Anche se l'autrice non lo ammetterà mai - perché estremamente poco onesta con se stessa - la sua scrittura incanta.
È di un eleganza estrema, una di quelle scrittrici d'altri tempi capace di farti rimanere senza parole pagina dopo pagina.
È capace di parlarti di argomenti duri, in un modo così semplice che i problemi sembrano non essere poi così gravi. Ti da una speranza, ti fa capire che dopo tutto,  è importante saper perdonare e andare avanti.
Ti fa capire che il passato è passato, che non bisogna cancellarlo ma saperlo accettare, e non lasciare che questo rovini il futuro.
Attraverso la storia di Dave e Keira, Benedetta, mi lacera l'anima e la ricuce al tempo stesso.
Mi fa riflettere e sorridere, mi fa piangere e sperare.
Mi fa vivere e morire al tempo stesso.
Mi svuota e mi completa.
"Dove vai tu" è un altro capolavoro di quest'autrice.
E' uno di quei libri che porterò nel cuore, uno di qui libri impossibili da dimenticare.
Non ne avrò mai abbastanza di lei, della sua scrittura, del suo estro.