domenica 14 maggio 2017

Recensione: Dove vai tu di Benedetta Cipriano


Titolo: Dove vai tu
Autore: Benedetta Cipriano 
Serie: Autoconclusivo
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 13 Maggio 2017
Genere: Contemporary Romance
 Link per l'acquisto: qui

Keira
Sono stata tradita, illusa, umiliata.
Sono scappata.
Sono diventata un’anima, mille anime, mille corpi.
Mi sono confusa tra la gente, ho camuffato il mio dolore.
Sono il buio, sono la notte più nera e senza stelle.
Lui è la mia luce, la mia chiave d’accesso alla libertà.
Ma io non mi lascio ferire.
Io ferisco.

Dave
Lei stava scappando.
Io sono stato un complice inconsapevole della sua fuga.
L’ho rinnegata, l’ho detestata, demolita, abbattuta.
Ho provato a dimenticarla.
Ho fallito.
Ma adesso lei è qui, i suoi occhi puntati nei miei.
Mi guarda, mi sorride, mi uccide.
E io lo so, mi ferirà.



Non so precisamente come e da dove iniziare, so solo che questa recensione non può cominciare come una delle migliaia di recensioni che vengono scritte ogni giorno.
Come dirvelo in altri modi, Benedetta Cipriano ha uno strano potere intrappolato nella sua mente e, quando quel potere prendeva vita su quel documento Word, automaticamente già so che, in qualche modo, mi distruggerà.
Succede, che le parole di quest'autrice, mi portano a dover scrivere la recensione passo passo.
Lo faccio per non dimenticare la sensazione di quell'attimo, lo faccio perché le sue parole sono tanto belle da ricordarmi particellari della mia vita che avevo dimenticato o a cui nemmeno avevo mai pensato.
Lo faccio perché lo dice lei stessa in questo libro: “certe scelte, spesso, erano dettate da un legame improvviso, da una connessione immediata che si creava con un libro, con un romanzo o con un’opera qualsiasi, in momenti particolari della vita.”
Lo faccio perché Benedetta è come il tuo cantante preferito; non saprà mai quello che stai passando ma scriverà un testo che ti conoscerà più di te stesso.
Si, lei ha questo strano potere.
“Dove vai tu” è l'estate addosso con tanto ti spessore emotivo destabilizzante.
Dove vai tu" è la storia di Dave e Keira, due protagonisti diversi ma uguali. Fragili ma forti allo stesso tempo. Dave e Keira sono l'uno l'ancora di salvezza dell'altro.
Ci sono libri che vanno vissuti durante la lettura, ma vissuti veramente.
Le parole devono calzarti addosso, rigo dopo rigo, pagina dopo pagina.
Entri talmente in connessione con quello che stai leggendo, che diventi tu stessa un personaggio della storia.
Mi sono sentita in empatia con Keira, riuscivo a percepire il suo dolore.
Era il mio dolore.
Una ragazza che aveva smarrito se stessa, inghiottita in un buco nero da cui scappare era impossibile.
Dave... potrei parlarvi di lui per ore.
Ma non voglio dirvi nulla, sono egoista lo ammetto. E' un personaggio che va scoperto, amato; vissuto.  

"Cambiando colore di capelli mi sembrava di poter anche celare me stessa dietro una nuova entità sconosciuta, perché tanto, l’indomani, sarei stata un’altra persona, una nuova storia, un nuovo corpo. Non me ne sarei vergognata, avrei solo dimenticato."

Non starò qui a raccontarvi la loro storia, sarebbe troppo banale.
Sono qui per trasmettervi emozioni, le stesse che mi ha riservato  questo libro.
Anche se l'autrice non lo ammetterà mai - perché estremamente poco onesta con se stessa - la sua scrittura incanta.
È di un eleganza estrema, una di quelle scrittrici d'altri tempi capace di farti rimanere senza parole pagina dopo pagina.
È capace di parlarti di argomenti duri, in un modo così semplice che i problemi sembrano non essere poi così gravi. Ti da una speranza, ti fa capire che dopo tutto,  è importante saper perdonare e andare avanti.
Ti fa capire che il passato è passato, che non bisogna cancellarlo ma saperlo accettare, e non lasciare che questo rovini il futuro.
Attraverso la storia di Dave e Keira, Benedetta, mi lacera l'anima e la ricuce al tempo stesso.
Mi fa riflettere e sorridere, mi fa piangere e sperare.
Mi fa vivere e morire al tempo stesso.
Mi svuota e mi completa.
"Dove vai tu" è un altro capolavoro di quest'autrice.
E' uno di quei libri che porterò nel cuore, uno di qui libri impossibili da dimenticare.
Non ne avrò mai abbastanza di lei, della sua scrittura, del suo estro.




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