venerdì 2 dicembre 2016

Recensione: Claustrofobia di Zoe Blac




Titolo: Claustrofobia
Autore: Zoe Blac
Serie: Non fa parte di una serie
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 23 Ottobre 2016
Genere: Erotic -Noir
Link per l'acquisto: qui


Chi è Elettra, chi si nasconde dietro le vesti succinte di Fraise e chi può dire quale volto abbia la ladra Scarlett?... Tre donne diverse che vivono nello stesso corpo, un corpo privo di anima, ma creato per il peccato. Ambientato in una Roma attuale, sporca e piovosa, si snoda la vicenda di Lucas, giovane agente dei Nocs, impegnato in una personale, struggente battaglia, che lo vede combattere e proteggere la stessa donna. A causa di un fatale imprevisto, due anime perse, verranno unite al loro inimmaginabile destino, in un luogo nascosto, buio, angusto e claustrofobico. Violenza, passione, mistero ed erotismo, questi gli ingredienti di una storia che nasce in una notte, diversa da tutte le altre.  


Libro d'esordio per l'autrice Zoe Blac; un romanzo prettamente erotico contrassegnato da una piacevole oscurità che avvolge tutta l'opera. 
Scritto a POV. alternati; ci permette di avere una visione uniforme di quelli che sono i pensieri di entrambi i protagonisti: Lucas e Elettra.



Lucas; giovane trentun'enne agente della N.O.C.S. 
Un uomo devoto alla carriera, pericolosamente attraente e, come evince dalla trama impegnato in un fatale imprevisto.
Elettra; beh! Penso la definizione che maggiormente la rispecchia sia femme fatal
Affascinante, crudele, erotica e disinibite, rappresenta un mix letale per qualsiasi uomo.
Una donna la cui identità è avvolta nel mistero.
Una figura femminile forte e combattiva. Sicura di se, ai limiti della spavalderia.
Sa quali sono i suoi punti di forza e li adopera come arma a suo vantaggio.
Elettra è anche Scarlett; ladra abile e scaltra ma è anche Fraise; escort d'alta classe per clienti ricchi e pericolosi.
Scarlett è strettamente legata a Fraise perché, è grazie a questo suo alter ego, se riesce a mettere a segno i suoi colpi.
Ed è proprio in una delle sue rapine che si imbatterà in Lucas. 
Quella che per le inizia come una rapina, si trasformerà presto in una situazione claustrofobica dai risvolti piccanti.



Lucas e Elettra, vanno vissuti.
Va vissuta la loro storia, la loro vita tormentata e soprattutto, le loro anime smarrite.
Il loro rapporto vi porterà dritto in paradiso e il secondo dopo vi scaraventerà nelle braccia dell'inferno.
Lucas... cosa dirvi, mi ha completamente rapita. 
Ad ogni suo POV. i miei occhi si trasformavano in cuori soprattutto, quando lo vedevo perdersi nei pensieri per Elettra. 

"Ero consapevole che metà delle stronzate che mi venivano fuori dalla bocca, quando mi trovavo con Elettra, erano concetti privi di filtri; completamente spontanei, pericolosi e irrazionali. Non ero io quello. Io riflettevo bene sulle cose; ero metodico, calcolatore e freddo, valutavo bene ciò che mi accingevo a dire, in ogni circostanza. 
Con lei invece, mi sembrava di lottare contro la mia stessa testa, ero sbilanciato, insicuro e non riuscivo mai a spingermi fin dove volevo."


Elettra anche se forte e dura all'esterno, nasconde una fragilità non indifferente 
Quel tipo di fragilità che difficilmente riesci a farti scivolare addosso e sopratutto, difficilmente lasci che qualcuno si insinui nel tuo cuore e nella tua mente ma quando succede...

"Ero stata terrorizzata per tutta la vita dall'idea che potessi sparire da un giorno all'altro, senza che questo importasse a qualcuno. 
Forse la mia, non era solo una macabra fantasia, probabilmente era una premonizione e presto sarebbe accaduto ciò che avevo sempre temuto."

Ambientato in una Roma scura; grigia - che a tratti ricorda quelle città americane dove regna la malavita e il peccato quotidiano - ",Claustrofobia"; si impegna a trattare argomenti che ahimè, sono pane quotidiano. 
Argomenti scomodi e duri che la società si rifiuta di denunciare, della serie: "occhio non vede, cuore non duole."

Ammetto che la storia mi è piaciuta molto ma, quando si prende l'impegno di recensire un opera, bisogna essere onesti.
Ho trovato il romanzo in alcuni tratti prolisso, faticando a mantenere la concentrazione su quello che stavo leggendo.
Anche se ho apprezzato la penna dell'autrice, questa sovrabbondanza descrittiva, andava ad appesantire il tutto.
Ma i giusti sono gusti e quello che ai miei occhi potrà apparire eccessivo, sarà apprezzato da un altro lettore.
Per tanto, non mi sento di sbilanciarmi molto.
Do tre stelle e mezzo a "Claustrofobia" ma vi invito a leggere questo romanzo, perché tanti sono i suoi punti di forza che mi hanno fatta sognare.

Alexandra



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